Colori allo stato puro che creano atmosfere irreali nelle quali sono spesso inseriti dei variopinti e imprevedibili personaggi fantastici. Si diverte a stupire l’artista toscano Paolo Scheggi nei dipinti che compongono la sua mostra personale dal titolo “Realtà, meta-realtà e sogno”, a cura di Maurizio Vanni, che aprirà i battenti nel Lu.C.C.A. Lounge & Underground il 16 ottobre 2018. La mostra, sostenuta da Sical Circe Restauri, resterà aperta al pubblico fino all’11 novembre 2018 con ingresso libero. L’incontro con l’artista e il curatore si terrà sabato 20 ottobre 2018 alle ore 17.
Le opere di Paolo Scheggi escono fuori dagli schemi convenzionali catapultandoci in un contesto che va al di là della logica e della razionalità. “Paolo Scheggi – scrive Maurizio Vanni – ha sempre cercato un collegamento consapevole con la sua parte più profonda, senza mai dimenticare il mondo che lo circonda alla ricerca di una tecnica che ha reso funzionale ai propri obiettivi artistici. La pittura è una cosa seria: non è un mezzo per rendere più lieve la propria esistenza o per ‘forzare’ la realtà attraverso ricorsi onirici, ma uno strumento per dare nuova vita alla vita attraverso forme, personaggi, colori, luci, oggetti e superfici che potrebbero non avere corrispondenza diretta con ciò che crediamo di aver visto”.
Artista coraggioso e testimone del proprio tempo, Scheggi rimane coerente a se stesso mettendosi continuamente in gioco. Le sue visioni partono dal reale quotidiano per proiettarsi al di là verso una percezione altra. “Scheggi – prosegue Vanni – ci invita ad andare oltre il senso della vista proprio nel momento in cui non vuole determinare in un unico senso le sue opere. I volumi dei suoi personaggi, quasi mai troppo caratterizzati, si stagliano sopra qualunque fondo con la loro solitaria dignità, immersi nel silenzio di uno spazio statico seppur circondato da elementi funzionali alla narrazione visiva. Il suo personaggio-archetipo tende a demolire ogni convezione, ma al tempo stesso diventa ‘amico’ di chi lo osserva. Lo spettatore attento è, infatti, invitato a un vero e proprio viaggio, una sorta di esperienza iniziatica: ciò che un attimo prima aveva creato timore improvvisamente appare come un gioco di prestigio nel quale il mistero è solamente simulato”.
Il suo gusto per il gioco si integra con quell’ironia esistenziale legata al suo disincanto per la vita. Ironia intesa come prendere le distanze, porre un’alternativa, concepire e definire un limite a sé e alle cose: la tentazione di chiedergli spiegazioni sui suoi dipinti è elevata, ma come ben sappiamo, un mago non svela mai i suoi trucchi.
Note biografiche Paolo Scheggi
Nato a Castiglione d’Orcia (SI) il 3 febbraio 1955, vive e lavora a Figline Valdarno (FI).