La riorganizzazione dei laboratori di sanità pubblica, con la costituzione di un nuovo dipartimento interaziendale regionale (DIRLPS), vede Lucca come capofila e punto di riferimento per tutta la Toscana.
Il Direttore della struttura lucchese, Marco Vincentini, è stato infatti individuato come Direttore di questo dipartimento regionale, le cui modalità di funzionamento sono state definite in base ad una delibera regionale (la 671 del 4 agosto 2014) in cui si dava indicazione ai Direttori Generali delle tre Aziende sanitarie di riferimento per l’attività laboratoriale - a Lucca, Firenze e Siena - di adottare gli atti deliberativi aziendali necessari alla costituzione del nuovo dipartimento e all’individuazione del suo direttore.
Così è stato fatto, con la delibera 486 del 4 novembre 2014 per l’Azienda USL 2 di Lucca, la delibera 719 del 16 settembre 2014 per l’Azienda USL 10 di Firenze e la delibera 441 del 27 novembre 2014 per l’Azienda USL 7 di Siena.
La sede del laboratorio di sanità pubblica dell’Azienda USL 2 è in piazza Aldo Moro a Capannori, all’interno dell’edificio del Dipartimento della Prevenzione, diretto da Alberto Tomasi.
“Il fatto di essere stati scelti - ha spiegato il Direttore Generale dell’Azienda USL 2 Joseph Polimeni nella conferenza stampa in cui è stata illustrata la rimodulazione - prima come laboratorio di riferimento nell’ambito dell’area vasta nord ovest, come Firenze e Siena nelle altre due aree, e poi addirittura come capofila a livello regionale conferma l’alto livello qualitativo dei nostri servizi. Ringrazio quindi il dottor Vincentini e tutti i suoi collaboratori che, con la loro attività quotidiana, hanno consentito di raggiungere questo prestigioso traguardo, che però noi consideriamo un nuovo importante punto di partenza per un percorso ancora più complesso e delicato.
Il nuovo dipartimento regionale dei laboratori di sanità pubblica è stato infatti creato per arrivare ad un’ulteriore miglioramento dell’organizzazione e per raggiungere, a parità di efficacia, elevati livelli di efficienza. Il nuovo modello organizzativo sarà così in grado di confrontarsi con qualunque sistema analogo, sia pubblico che privato. Naturalmente il processo di armonizzazione sarà lungo e complesso, ma la strada che è stata intrapresa con i colleghi di Firenze e Siena è sicuramente quella giusta”.
“La costituzione del nuovo dipartimento regionale – ha sottolineato il neo-direttore della struttura Marco Vincentini – è giunta al termine di un iter molto articolato che è passato attraverso varie fasi, scandite da atti deliberativi".
Sono stati prima approvati i criteri operativi per il sistema integrato (SI) dei laboratori della prevenzione (ARPAT, istituto zooprofilattico Lazio Toscana, laboratori di sanità pubblica) e sono state trasferite le competenze in materia di analisi chimiche su acque ed alimenti da ARPAT ai laboratori di sanità pubblica.
E’ stata quindi istituita una funzione di coordinamento della rete dei laboratori di sanità pubblica per l’elaborazione del conto economico, con il necessario monitoraggio dei costi. E’ stato inoltre approvato il progetto per la revisione organizzativa dei laboratori di sanità pubblica di area vasta, presentato proprio dalla nostra Azienda. Con la delibera regionale 1040 del 2013 è stato infine stabilito il finanziamento regionale dei laboratori di sanità pubblica per gli anni 2013-2014-2015.
Adesso è in fase di approvazione il regolamento elaborato secondo i disposti della Delibera regionale 671 del 4 agosto 2014 e delle delibere aziendali che la recepiscono”, che rende operativo il funzionamento del dipartimento.
I laboratori di sanità pubblica (LSP) avevano in realtà avviato già a partire dal 2010 il processo di riorganizzazione delle attività, finalizzato alla erogazione, in ciascuna sede, di prestazioni specializzate con bacino di utenza regionale. Il processo, nell’ambito del Sistema Integrato (SI), ha già determinato una diminuzione dei costi a livello regionale, a seguito del trasferimento delle competenze analitiche da ARPAT alla rete dei laboratori in materia di analisi chimiche su acque ed alimenti. I laboratori di sanità pubblica hanno assorbito il carico trasferito mantenendo la qualità delle prestazioni erogate.
Le funzioni analitiche, generalmente a bacino di utenza regionale, svolte attualmente dai tre laboratori di sanità pubblica sono le seguenti.
Laboratorio di sanità pubblica Area Vasta Nord-Ovest:
acque destinate al consumo umano, di piscina e dialisi, centro LAT (laboratorio accreditato di taratura) temperature; determinazioni gravimetriche aerodispersi, tossicologia forense;
laboratorio di sanità pubblica Area Vasta Sud-Est:
igiene degli ambienti di vita e di lavoro (agenti chimici, fisici e biologici), tossicologia occupazionale, centro LAT strumentazione per misura del rumore;
laboratorio di sanità pubblica Area Vasta Centro:
alimenti di origine non animale, acque minerali e termali, materiali a contatto con alimenti, farmaci, cosmetici, antidoping, tossicologia clinica e forense, rischio biologico in ambiente sanitario.
Con questa rimodulazione delle attività a livello regionale i centri che ancora svolgono attività analoghe dovranno condividere sempre di più le metodiche analitiche e sviluppare una attività di interconfronto laboratoristico, al fine di operare in modo sinergico.
Oltre alle attività analitiche, il dipartimento regionale svolgerà anche funzioni che prevedono la presenza di operatori in campo, sia in caso di attività di supporto ai Dipartimenti della Prevenzione (ad esempio campionamenti di igiene industriale), sia per aspetti inerenti alla tipologia delle prestazioni stesse, come è il caso degli agenti fisici.
Per tali attività verranno approvati protocolli condivisi con gli utenti istituzionali, cioè dipartimenti della prevenzione, servizi di prevenzione e protezione, medici competenti.
L’approfondimento sulla conoscenza delle modalità di utilizzo delle risorse disponibili e la ricerca di una stretta collaborazione con gli utenti istituzionali sono infatti presupposti ed obiettivi per ottenere prestazioni sempre più appropriate da parte dell’intero sistema.
Si sta anche valutando – per tipologia, quantità e vetustà - l’intero parco macchine a disposizione dei tre laboratori di riferimento per ottimizzare il loro utilizzo.
Per accelerare quanto più possibile il processo di rimodulazione, si procederà per step secondo le priorità di intervento e, tra le prime misure previste, c’è il passaggio di competenze regionali su analisi acque destinate al consumo umano, di piscina e di dialisi al laboratorio di sanità pubblica di Lucca.
Inoltre, utilizzando i tre laboratori un unico applicativo gestionale, saranno armonizzate le procedure di acquisizione di reagenti, consumabili e apparecchiature con ESTAR.
L’obiettivo, molto ambizioso, è poi quello di completare l’avvio delle specializzazioni regionali entro il 2015.
Da evidenziare infine che i due organi del nuovo dipartimento interaziendale regionale sono il Comitato, composto dai Direttori Generali delle Aziende USL sedi di laboratori di riferimento (quindi Lucca, Firenze e Siena), e, appunto, il direttore, Marco Vincentini, individuato dai Direttori Generali delle Aziende USL sedi di laboratorio, tra uno dei tre direttori dei laboratori di sanità pubblica, e nominato con atto del Direttore Generale dell’Azienda USL 2 di Lucca. La durata dell’incarico è di 3 anni.