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Il Comitato Fratelli D’Italia preoccupato per il futuro del porto di Viareggio

Ls Redazione
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“I dati forniti da CNA nell’incontro svoltosi la scorsa settimana al Principe di Piemonte hanno ben disegnato la situazione attuale del mercato della nautica e delle prospettive che ha, sia a livello internazionale che locale – spiega Daniele Olivi, portavoce del comitato – La crisi ha portato alla perdita di numerose aziende, altre sono ancora in forte difficoltà, cosa che impedisce di reimpiegare le risorse in innovazione tecnologica. Adesso tocca alla politica smettere di tergiversare e fare la sua parte, dando agli operatori quegli interventi strutturali necessari a garantire un futuro alle aziende e ai lavoratori del comparto”.

“Viareggio parte da una solida base composta da una sinergia tra piccole e piccolissime imprese artigiane, e i grandi cantieri, che può vantare un patrimonio di conoscenza, professionalità e tradizione ineguagliabili, ma messi a rischio dal non decisionismo delle istituzioni – prosegue Olivi – per rimanere competitivi e rilanciare l’economia legata al porto servono scelte che permettano di avere una struttura portuale adeguata ai servizi che deve svolgere. Turismo e cantieristica possono convivere”.

“Il lunghissimo iter ci fa ritrovare, ad oggi, un piano regolatore portuale nato vecchio, che quindi non segue l’evoluzione del mercato e delle esigenze di chi vi lavora – prosegue il portavoce – il PRP, se attuato, porterà danni irreparabili sul piano economico e sociale. La politica non deve fare questo errore!”.

“Servono banchine operative, attrezzate e ripensate per le attuali esigenze del porto, che deve saper sposare il connubio tra la vocazione turistica, durante l’estate, e quella legata alla manutenzione e sosta dei grandi Yatch d’inverno – spiega Olivi – il refitting invernale deve diventare il punto di forza del comparto portuale viareggino, ne abbiamo mezzi, competenze e appeal”. “Serve poi rendere accessibile il porto, sia via mare che via terra, e quindi garantire fondali adeguati al porto (anche con il contributo delle attività) e una via d’accesso, che Rossi ha confermato sarà l’asse di penetrazione a sud, indipendentemente dalle capriole politiche di un Betti ponziopilatesco che punta su un improbabile referendum per scaricare sui cittadini le responsabilità di una decisione che lui non può imporre ai suoi alleati, che invece sono contrari”.

“Serve anche un nuovo piano degli ormeggi, da concordarsi con la Guardia Costiera, e il completamento dei lavori del nuovo mercato ittico per provare a ridare slancio anche al settore della pesca, utilizzando l’ex mercato come polo tecnologico e sede del distretto nautico toscano e di Navigo – conclude Olivi – la parola chiave è sistema integrato di servizi, che sappia individuare le priorità. Regione, Provincia e Comune, unite dallo stesso colore, hanno una grossa chanche in mano per Viareggio, non la buttino via”.

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