I finanzieri del comando provinciale di Lucca, il giorno 15 maggio 2015, hanno eseguito, su disposizione della locale Procura della Repubblica, due ordinanze di custodia cautelare domiciliare ed una serie di perquisizioni locali e personali e sequestri di beni.
L’operazione – denominata “Vendite on-crac” è l’epilogo della nota vicenda che ha visto coinvolta un’azienda lucchese ed i suoi amministratoti operanti nel settore delle vendite on line di prodotti informatici.
Tutto ha avuto inizio nel dicembre 2014, in concomitanza delle festività natalizie, quando il centralino della Guardia di Finanza di Lucca è stato letteralmente inondato di telefonate provenienti da tutta Italia per segnalare una truffa online perpetrata dall’azienda Italia Digital di Lucca.
Gli esponenti hanno tutti segnalato la stessa cosa: la ditta Italia Digital, specializzata nella commercializzazione di materiale informatico su 7 siti web proprietari, ha improvvisamente cessato di spedire merce ai vari clienti, “scusandosi” con una mail preimpostata dal seguente tenore:
“Gentile cliente,
putroppo la crisi ci ha travolti ed è sopravvenuta una grave complicazione economica e non siamo in grado di fornire il materiale da lei ordinato. E non siamo in grado nemmeno di rimborsare il suo pagamento al riguardo stiamo chiudendo purtroppo la ditta e probabilmente chiederemo un concordato. Siamo dispiaciuti di quanto accaduto, ovviamente se lei ritiene che sia giusto faccia i passi che crede opportuni.
Firmato Italia Digital”
Sono giunte alla Procura della Repubblica di Lucca circa 670 querele dalle quali è stato accertato il relativo valore della truffa che, al momento, si aggira sui 540.000 euro.
Il procedimento relativo alle truffe è stato affidato al sostituto procuratore Dott. Giuseppe Amodeo.
In seguito, il Procuratore Capo della Repubblica in persona, dott. Aldo Cicala, ha disposto indagini circa l’attività della società Italia Digital che, coordinate dai Sost. Proc. Piero Capizzoto ed Enrico Corucci, sono state affidate alla Guardia di Finanza di Lucca.
E’ stato quindi chiesto il fallimento di Italia Digital.
E’ stato poi verificato che i clienti truffati, residenti sull’intero territorio nazionale, sono oltre 800 (sul portale Facebook, all’ndirizzo “Italia Digital – mediaprezzi – affaricerti –megaprezzi- affaridigitali” è stato creato dalle stesse persone truffate un apposito gruppo, al fine di diffondere sul web l’esperienza negativa e “denunciare” la truffa).
Non solo. Dagli ulteriori accertamenti, eseguiti a seguito della dichiarazione di fallimento, è emerso che gli amministratori di Italia Digital, i coniugi Simonetti Daniela e Ciampi Gianfranco, hanno pure svuotato di liquidità le casse aziendali, appropriandosi del denaro.
Nel solo periodo compreso tra il 1 novembre ed il 19 novembre 2014 la società ha incamerato bonifici da parte di clienti per oltre 760.400. Così, con i soldi truffati ed il prosciugamento dei conti aziendali, i coniugi hanno acquistato un appartamnto, un’auto, estinto i prestiti personali, prelevato denaro contante allo sportello oltre ad aver “girato” ingenti somme su altri conti correnti a loro riconducibili.
Tuttavia, la tempestività d’azione delle Fiamme Gialle ha consentito alla magistratura lucchese di sottoporre a sequestro denaro per circa 140.000 euro giacente sui conti correnti bancari e postali degli indagati, un contratto di comprevendita di un’unita immobiliare per un valore di circa 210.000 euro ed una autovettura del valore di circa 20.000 euro.
Simonetti Daniela e Ciampi Gianfranco sono stati altresì ritenuti responsabili del reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale e per tale motivo il G.I.P. del tribunale di lucca ha ritenuto applicabile, nei loro confronti, anche la misucra di costodia cautelare (dell’arresto domiciliare).