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Rapina finita in tragedia: in manette i 4 responsabili dell'omicidio

La vittima era stata rinvenuta priva di vita, legata e imbavagliata

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Sono scattate le manette per gli assassini di Maria Luana Mariani, la donna rinvenuta priva di vita lo scorso 4 aprile nella sua casa di Forte dei Marmi (QUI l'articolo).
A trovare il cadavere legato ed imbavagliato, una donna che era solita far visita alla Mariani prima del fine settimana.

Fin dalle prime indagini, gli inquirenti hanno ipotizzato che la vedova 77enne fosse stata vittima di una rapina finita in tragedia.

Ed è ciò che è esattamente emerso dalle indagini che si sono concluse con l'arresto di 4 rumeni.
ENEA Ion, nato a Turnu Severin (Romania) il 25/07/1990;
PAUN Madalin, nato a Calafat (Romania) 29/05/1995;
RADUCAN Marcel, nato a Gruia (Romania) il 12/05/1982;
RADUCAN Dana, nata a Gruia (Romania) il 03/01/1991, moglie del predetto Raducan Marcel, che non aveva partecipato materialmente al misfatto ma, interrogata dagli investigatori, aveva tentato di depistare le indagini accusando, sapendolo innocente, un cittadino albanese regolarmente residente in zona, estraneo ai fatti.

La Polizia ha beccato gli assassini in Romania grazie a mandati di cattura europei: le loro accuse sono omicidio, rapina e favoreggiamento per la morte della 77enne.

Ad intervenire il 4 aprile, sul luogo del delitto, furono  i poliziotti del Commissariato di P.S. di Forte dei Marmi e della Squadra Mobile della Questura di Lucca.
Nella propria abitazione fu ritrovata priva di vita, legata ed imbavagliata Mariani Luana Mariadi 77 anni.

Da un primo sopralluogo il cadavere presentava un vistoso ematoma alla zona parietale sinistra, conseguenza del colpo infertole per tramortirla; le mani legate da alcuni foulards reperiti in loco e la gola occlusa da un altro foulard per impedirle di chiedere aiuto, e che in sede di esame autoptico il medico legale ha stabilito essere stata la causa della morte per soffocamento.

Dalla casa, messa completamente a soqquadro, furono asportate circa 200 euro in contati ed alcuni monili in oro prelevati dalla cassaforte.

La serrata attività investigativa, avviata sin da subito dagli investigatori della Squadra Mobile e del Commissariato di Polizia di Forte dei Marmi, e proseguita ininterrottamente sotto il coordinamento del Servizio Centrale Operativo, attraverso decine di escussioni dei residenti, la visione dei filmati delle telecamere del comune di Forte dei Marmi e dei comuni vici e l’attivazione delle fonti confidenziali, hanno consentito entro breve di orientare l’attività investigativa verso alcuni soggetti rumeni di etnìa rom, residenti nel campo nomadi di via della Sipe di Seravezza (LU), che nel periodo temporale antecedente e successivo all'omicidio erano stati ripresi dalle telecamere e visti aggirarsi in zona, per poi fuggire in Romania poche ore dopo il misfatto.

Ulteriori conferme della loro correità sono emerse dalla attività intercettativa, sia telefonica che ambientale. Fondamentale è stato l'aiuto fornito da un Assistente Capo della Polizia rumena nell'attività di traduzione delle conversazioni in lingua rom.

In esito ai solidi riscontri probatori forniti al PM titolare delle indagini dr. Aldo Ingangi/Sost., questi ha chiesto ed ottenuto dal G.I.P. presso il Tribunale di Lucca dott.ssa Silvia Mugnaini l’ordinanza cautelare ed il mandato di arresto europeo, inviato al collaterale organo di polizia rumeno.

Con apposita rogatoria il PM ha anche richiesto alla A.G. rumena la presenza di un operatore di questa Squadra Mobile e di un funzionario dello SCO nel corso della esecuzione delle catture, attesa la necessità di reperire ulteriori riscontri nel corso delle contestuali perquisizioni; previo accredito per il tramite dello SCIP, i due dipendenti sono giunti a Bucarest nel pomeriggio di mercoledì 30 aprile u.s. e, dopo un briefing operativo con la Polizia rumena e gli ufficiali di collegamento del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia di stanza a Bucarest, hanno partecipato alle catture in osservazione, avvenute nelle prime ore della mattina di venerdì 2 maggio, nei villaggi di Gruia e Turnu Severin, situati nella giurisdizione della provincia di Mehedinti, nella zona sud della Romania al confine con la Serbia.

Nel corso delle perquisizioni è stato sequestrato un capo di abbigliamento inequivocabilmente indossato dal Raducan Marcel in occasione del delitto, nonché alcuni monili in oro con buona probabilità provenienti anche dalla abitazione della defunta. Già avviate dalla Autorità giudiziaria lucchese le procedure per la definitiva estradizione in Italia dei 4 correi.


 

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